Rivestimenti dettagli tecnici
rivestimenti esterni e interni
Elemento essenziale per preservare l’opera dai fenomeni
corrosivi e garantirne la durata nel tempo.
- Bituminosi rinforzati con tessuto in fibra di vetro
- Polietilene estruso a calza o a banda laterale
- Polipropilene estruso a calza o a banda laterale -Polietilene fuso
- Nastri anticorrosivi in polietilene applicati a freddo -Polveri epossidiche (condotte aeree) -Primer zincanti + vernici epossidiche (condotte aeree) -Gunitatura (condotte sottomarine)
prodotto a norma
UNI 5256
Le qualità e le prestazioni dei tubi in acciaio hanno subito un notevole miglioramento grazie all'adozione di processi produttivi all'avanguardia e a sistemi di garanzia della qualità sempre più rigorosi. Oggi, i tubifici sono in grado di soddisfare in modo efficace le crescenti richieste di prestazioni e sicurezza da parte del mercato. I controlli non distruttivi delle saldature, che vengono effettuati con tecnologie moderne, consentono di realizzare opere idrauliche e strutturali di elevata qualità e affidabilità. Inoltre, la scelta del rivestimento giusto è fondamentale non solo per garantire una lunga durata nel tempo, ma anche per competere efficacemente con altri materiali presenti sul mercato.
La norma UNI 5256/87 stabilisce le prescrizioni tecniche per la realizzazione di rivestimenti a base di bitume o catrame, destinati alla protezione delle superfici esterne e interne di tubi e accessori in acciaio, posati in cunicolo, interrati o immersi, per campi di temperatura compresi tra -10 °C e +80 °C. I rivestimenti interni dei tubi destinati al trasporto di acqua potabile devono soddisfare i criteri previsti dalla circolare n° 102 del Ministero della Salute e dal successivo decreto del 6 Aprile 2004 n° 174.
Da cosa è costituito
il Rivestimento Bitumuso
Il rivestimento esterno, applicato previa pulizia della superficie esterna del tubo, è costituito da:
- Uno strato di primer bituminoso (o strato di aderenza)
- Uno o più strati protettivi applicati tenendo conto dello spessore prescritto per le classi di protezione (prospetto VI)
- Una o più armature di velo di vetro e tessuto di vetro inglobate in ogni strato protettivo secondo lo spessore prescritto per le classi di protezione.
- Uno strato di protezione antisolare a base di calce allo scopo di evitare un riscaldamento eccessivo del rivestimento quando subisce l’azione dei raggi solari.
NB
Qualora richiesto in sede di definizione del contratto, è possibile applicare sul rivestimento esterno un'ulteriore protezione meccanica complementare (ad esempio con nastri in polietilene applicati a freddo) per evitare contatti accidentali e danneggiamenti del rivestimento in condizioni di posa particolarmente gravose (ad esempio in terreni rocciosi).
Liquido applicato come strato di fondo direttamente sulla superficie metallica, sia a caldo che a freddo (spruzzo), sotto forma di soluzione; esso è destinato a favorire l’ancoraggio del successivo strato di bitume.
Schema di impianto di
Rivestimento Bituminoso
Il rivestimento esterno deve essere privo di discontinuità rilevabili con il dispositivo Holiday Detector a una tensione di circa 10 kV. Il rivestimento interno, applicato dopo aver pulito la superficie interna del tubo, deve presentarsi uniforme e avere uno spessore conforme alla classe di prescrizione scelta al momento dell’ordinazione. Di solito, il primer bituminoso interno di classe A (50 microns) è quello più comunemente utilizzato nelle condotte per acqua e funge da protezione temporanea. Lo spessore minimo, in tutti i punti del rivestimento, deve rispettare quanto indicato nel prospetto VII, in base alla classe selezionata dall’acquirente.
La norma UNI 5256/87 stabilisce le prescrizioni tecniche per la realizzazione di rivestimenti a base di bitume o catrame, destinati alla protezione delle superfici esterne e interne di tubi e accessori in acciaio, posati in cunicolo, interrati o immersi, per campi di temperatura compresi tra -10 °C e +80 °C. I rivestimenti interni dei tubi destinati al trasporto di acqua potabile devono soddisfare i criteri previsti dalla circolare n° 102 del Ministero della Salute e dal successivo decreto del 6 Aprile 2004 n° 174.
INFO PER L'USO DEL
RIVESTIMENTO IN POLIETILENE
Il rivestimento in polietilene estruso (a calza o a banda laterale) può essere realizzato a doppio strato R2 o a triplo strato R3. Nel primo caso, il rivestimento è costituito da un adesivo e da uno strato di protezione in film di polietilene estruso, mentre nel secondo caso, per triplo strato, si intende un rivestimento composto da una mano di fondo, da un adesivo e da uno strato di protezione in film di polietilene estruso.
Lo strato di protezione in polietilene può essere applicato, indipendentemente, mediante estrusione longitudinale (a calza) o laterale (a banda); in quest’ultimo caso, lo spessore totale dello strato di rivestimento deve essere realizzato con più spire sovrapposte, tali da costituire un’unica ed inscindibile protezione.
Il polietilene utilizzato per la realizzazione dello strato protettivo deve essere composto da omopolimeri o copolimeri dell’etilene (o loro miscele) e contenere il nero fumo (2,5 + 0,5% in massa) e altri additivi che lo stabilizzino contro l’azione della radiazione ultravioletta (UV), dell’ossigeno e delle massime temperature di applicazione e di esercizio. Salvo accordi specifici, è consentita l’aggiunta massima del 10% di polietilene rigenerato e non alterato, prodotto con un procedimento adeguato e idoneo ad eliminare qualsiasi impurezza.
Al momento dell’applicazione del rivestimento la superficie della tubazione deve essere asciutta e esente da sostanze estranee che possono essere dannose ai fini dell’aderenza del rivestimento all’acciaio. L’asportazione di ossidi di laminazione deve essere effettuata mediante processo di sabbiatura corrispondente almeno al grado Sa 2,5 della ISO 8501/1.
Spessori di rivestimento
secondo la norma uni 9099
I rivestimenti della presente norma, in relazione al loro spessore , sono suddivisi nelle tre classi seguenti:
- Normale (N)
- Rinforzata (R)
- Speciale (S)
La classe di rivestimento, in funzione dello spessore, deve essere specificata al momento della definizione dell’ordinazione.Nella tabella seguente si riportano gli spessori standard definiti dalla norma UNI 9099 per le classi di rivestimento sopra indicate.
Salvo accordi diversi all’atto dell’ordinazione, la lunghezza dei tratti senza rivestimento (cut-back) deve essere di:
Tabella dei valori
- 100 + 10 mm per esterni <= 114,3 mm
- 150 + 15 mm per esterni > 114,3 mm <= 273 mm
- 180 + 20 mm per esterni > 273 mm <= 813 mm
- 220 + 20 mm per esterni > 813 mm
La resistenza elettrica d’isolamento del rivestimento deve essere uguale o maggiore di 100 Mwm2.
RIVESTIMENTI IN POLIPROPILENE
APPLICATI PER ESTRUSIONE
Il rivestimento in polipropilene rappresenta una valida protezione anticorrosiva di tipo passivo, il cui utilizzo è indicato quando all’interno delle tubazioni vengono trasportati fluidi la cui temperatura, in servizio continuo, è compresa tra –20°C e +80°C (Classe di designazione A) e tra –20°C e +100°C (con punte di 120°C) per la classe di designazione B. La norma UNI 10416 definisce i criteri e le condizioni generali di utilizzo e applicazione di tali rivestimenti in accordo con le norme che regolano le materie plastiche (UNI 5819 – UNI ISO 4892 – UNI 5640 – UNI ISO 1133) e ISO 8501-1.
Il rivestimento in polipropilene estruso (a calza o a banda laterale) può essere realizzato a doppio strato R2 o a triplo strato R3; nel primo caso, il rivestimento è costituito da un adesivo e da uno strato di protezione in film di polietilene estruso, mentre nel secondo caso, per triplo strato, si intende un rivestimento costituito da una mano di fondo, da un adesivo e da uno strato di protezione in film di polietilene estruso. Lo strato di protezione in polipropilene può essere applicato, indipendentemente, mediante estrusione longitudinale (a calza) o laterale (a banda); in quest’ultimo caso, lo spessore totale dello strato di rivestimento deve essere realizzato con più spire sovrapposte tali da costituire un’unica ed inscindibile protezione.
Al momento dell’applicazione del rivestimento la superficie della tubazione deve essere asciutta e esente da sostanze estranee che possono essere dannose ai fini dell’aderenza del rivestimento all’acciaio. L’asportazione di ossidi di laminazione deve essere effettuata mediante processo di sabbiatura corrispondente almeno al grado Sa 2,5 della ISO 8501/1.
La mano di fondo e l’adesivo devono essere applicati sulla superficie riscaldata in modo da assicurare ovunque l’uniformità e la continuità dei rispettivi strati.Il polipropilene deve essere applicato in modo che il rivestimento risulti omogeneo, compatto, aderente e senza pieghe, vuoti o bolle, in particolare lungo le eventuali saldature prominenti del tubo.Quando il sistema di estrusione è a banda laterale, il rivestimento appena depositato sulla superficie del tubo deve essere sottoposto a rullatura per migliorarne la compattezza e l’ancoraggi allo strato di adesivo e per regolare l’altezza dei bordi di sovrapposizione delle spire.Il rivestimento, sia esso applicato per estrusione che a banda laterale, deve essere sottoposto ad adeguato raffreddamento con modalità tali da non degradarlo o danneggiarlo.
Spessori di rivestimento
secondo la norma uni 10416
I rivestimenti della presente norma, in relazione al loro spessore , sono suddivisi nelle tre classi seguenti:
- Normale (N)
- Rinforzata (R)
- Speciale (S)
La classe di rivestimento, in funzione dello spessore, deve essere specificata al momento della definizione dell’ordinazione.Nella tabella seguente si riportano gli spessori standard definiti dalla norma UNI 10416 per le classi di rivestimento sopra indicate
Salvo accordi diversi all’atto dell’ordinazione, la lunghezza dei tratti senza rivestimento (cut-back) deve essere di:
Tabella dei valori
- 100 + 10 mm per esterni <= 114,3 mm
- 150 + 15 mm per esterni > 114,3 mm <= 273 mm
La resistenza elettrica d’isolamento del rivestimento deve essere uguale o maggiore di 100 Mwm2.
VALUTAZIONE MECCANICA, FISICA, CHIMICA DEI RIVESTIMENTI IN POLIPROPILENE ESTRUSO TRIPLO STRATO A TEMPERATURA AMBIENTE
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